Messaggi del Don

PASQUA 2023: LA NOTTE  SPLENDERA’  COME IL SOLE…

La notte, l’oscurità, sembrano lunghe, talvolta non finiscono mai. Ora, però, più che durante la pandemia, sentiamo un forte bisogno di leggerezza: viaggi, passeggiate, feste, allegria, concerti e scampagnate, divertimenti insieme con… Anche se con difficoltà, abbiamo bisogno di uscire, di andare fuori (possibilmente anche fuori da noi stessi), per riprendere fiato, come dopo una lunga salita. Forse siamo  nati per vivere nella leggerezza, per cantare, per godere delle piccole gioie quotidiane, per passeggiare e discutere di tanti problemi irrisolvibili. Certo che sì. Ma le tante cose storte, di cui vorremmo discutere con quelli che conosciamo e che, secondo noi, potrebbero offrirci una qualche risposta, è sicuro che non le aggiusteremo noi, almeno per ora e subito. Abbiamo bisogno di parlare degli aumenti, dei salari e delle pensioni che perdono sempre più valore a causa dell’inflazione, delle malattie, delle difficoltà e degli abusi di ogni tipo. Alcuni sentono la necessità di incontrare qualche cosiddetto ‘prossimo’ per raccontare la solitudine prodotta dal decesso di qualche parente. Di questi problemi e di più grandi, non certamente di come si organizza uno sciopero o si prepara un corteo,  ma di problemi più vitali, ne era consapevole anche un certo Gesù, proclamato Figlio di Dio, che affrontò l’ora della passione, per darci il vino nuovo e abbondante della festa. Lo comprese Sua Madre Maria sotto la croce. Lei era certa che suo Figlio avrebbe ripreso a danzare insieme a Lei e agli amici dopo la risurrezione, come fece Davide dinanzi all’Arca Santa che ritornava trionfalmente in Gerusalemme. Così il terremoto e le notti nere, nell’ora della morte del Divino, si andavano sciogliendo in scoppi di festa e in rintocchi di ‘Alleluia’. Così Gesù alla pesantezza della Passione e all’incomprensibile tragicità della sua morte, opponeva un mattino di Pasqua e un’era di leggerezza e di luce. Forse noi cristiani abbiamo reso pesante e meno vivibile il mondo, avvelenando talvolta le semplici gioie dell’umana natura? No. Non siamo nemici né della gioia, né della luce: vorremmo anzi farne partecipi tutti. La Pasqua non mortifica la festa, ma ne indica il cammino e accompagna chi la realizza e la fa vivere. La vittoria di Cristo sulla morte dà ad ogni cosa una dimensione e un respiro nuovo. Perciò a noi viene spontaneo dire: ”Buona Pasqua”, a tutti quelli che vogliono immergersi nella luce, per un bagno di vita nuova. E’ l’ora, diceva Papa Francesco nella notte di Pasqua del 14.04.2022, di “non stare a guardare con gli occhi rivolti sempre verso il basso… restando immobili davanti alla tomba della rassegnazione e del fatalismo, mentre seppelliamo anche la gioia di vivere”. Il Signore in questa santa notte vuole donarci occhi diversi, accesi dalla speranza, perché la paura, il dolore e la morte non avranno l’ultima parola su di noi. …Il Signore è risorto! Alziamo lo sguardo e togliamo i veli dell’amarezza e della tristezza dai nostri occhi, per aprirli, con tutta la nostra sete di vita, al fiume della luce e della speranza in Dio. AUGURI.

don Carlo