AttualitàLa buona novella

Buone novelle

I BISCOTTI DELL’INCLUSIONE: Da tre anni il «biscottificio della bontà» avviato dalla cooperativa sociale Noi Genitori di Erba, in provincia di Como, sforna migliaia di confezioni di biscotti e rifornisce negozi, imprese e scuole. L’ingrediente in più è l’inclusione sociale di un progetto che unisce il Made in Italy, dato dalle materie prime del nostro territorio come ingredienti principali dei biscotti, e l’ecologia, in nome di un progetto che funziona grazie alle fonti rinnovabili. Insomma, un fiore all’occhiello per il nostro Paese. Nel biscottificio di Erba, formazione e lavoro per le persone con disabilità sono realtà. I cinque ragazzi impegnati nella produzione e protagonisti di ogni fase della realizzazione dei biscotti sono coordinati da un educatore tutor e, prima della pandemia, nel progetto erano coinvolti anche volontari e tirocinanti con disabilità del programma «Partire dal fare» del Piano provinciale disabili. Questo grande e bel progetto ha permesso di sviluppare una rete di vendita che conta oltre 200 clienti e 8 negozi del territorio che si riforniscono al biscottificio. 

SANDRO MANI DI FORBICE: questa storia è partita poco prima di Natale. I barbieri di Sezze si incontrano a cena per gli auguri e per pianificare il lavoro nel periodo di feste, ma poche ore dopo Sandro risulta positivo e i colleghi decidono di mettersi immediatamente in isolamento. Niente barba e capelli da quel momento per i cittadini di Sezze, tutti chiusi. Sandro Mironti si scusa, lo fa con un post su Facebook: “Sono il responsabile di tutta questa storia, mi scuso con tutti i miei colleghi”. La sua vita spensierata continua in isolamento, poi il ricovero all’ospedale di Latina, ma né l’ospedale né la mascherina con l’ossigeno fermano il signor Sandro. “Faccio il barbiere, se qualcuno ha bisogno di un taglio di capelli io sono qua”. E così, in un luogo insolito come l’ospedale, si fa spazio una barberia e via con il taglio di capelli al suo compagno di stanza, che riassapora anche solo per un breve istante il senso di normalità. Grazie Sandro!

PER ME, UNA PIZZA GENEROSA!: Poche settimane fa, in provincia di Milano, un uomo si avvicina ad un food truck attrezzato per ordinare due pizze. I gestori di PizzAut sono dei ragazzi autistici e non sanno che quell’uomo sta per farli un regalo. Al momento del pagamento, l’uomo tira fuori un assegno di 10mila dollari. I ragazzi sono attoniti e felici, perché quel gesto di estrema generosità permetterà loro di continuare ad investire nel proprio progetto, ossia aprire la prima pizzeria italiana gestita da persone autistiche. Nico Acampora, il presidente di PizzAut ha ringraziato il manager e la società per l’inaspettato gesto di solidarietà che dimostra una grande sensibilità nei confronti delle persone autistiche. Infatti, spiega: “È importante che le persone capiscano che i ragazzi autistici possono lavorare e devono essere inclusi nel mondo del lavoro. La nostra pizzeria ne è l’esempio lampante”. “In Italia vivono 600.000 persone autistiche. È ora di iniziare sul serio a fare qualcosa per costruire un mondo più inclusivo. C’è chi crede in PizzAut. Bisogna brindare alle aziende che investono nel sociale e nei nostri ragazzi”.

Patrizia Borrelli