Messaggi del Don

TEMPO DI SETE…

C’erano una volta i pozzi. Poi venne l’acquedotto con le fontanine e poi, finalmente l’acqua a sazietà. Ma anche l’acqua non ce n’era sempre. E la sete non finì mai.  Anzi, più passava il tempo e più aumentava.  Parlo della sete della vita.  Capitava a te, a me, a tutti. Più amavi la vita e più ne sentivi la sete.  In tutta la tua storia, ti sei mai dedicato a cercare il significato della tua sete? E se hai tentato, perché non ti sei fermato al primo pozzo lungo la strada dei tuoi passi? Credevi che l’acqua trovata non sarebbe servita a spegnerti la sete? O ti sei accorto che non ti sarebbe bastata di lì a poco?  Sì, infatti, chi può contare prima i futuri momenti della propria esistenza e di quanti e quali pozzi potremmo aver bisogno? Eppoi, se ne esiste qualcuno più sicuro? Che specie d’acqua ti piacerebbe gustare? L’acqua senza marca di una vita senza senso?  “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che Io gli darò, non avrà più sete in eterno.  Anzi, l’acqua che Io gli darò diventerà in lui una sorgente che zampillerà per la vita eterna”.  Addirittura!  Non solo mi farà passare la sete, ma io stesso diventerò sorgente d’acqua viva per gli altri.  Così sentiva da uno sconosciuto una donna di Sicar, che a mezzogiorno andava ad attingere acqua al pozzo di Giacobbe.  Quel viandante aveva sete, ma non aveva un secchio per attingere l’acqua. Chiede da bere proprio a quella donna che cerca anche lei l’acqua. Ma a cui poi ne annuncerà una migliore e senza fine. Lui ebreo, si abbassa a chiedere da bere a quella samaritana. Perché, lì seduto presso il pozzo di Giacobbe, non la stava aspettando un semplice profeta assetato, ma Uno che sazia l’infinita sete della storia: la storia dell’umanità, di conoscenza, di bontà, di misericordia, di amore. Così quella donna scoprirà la storia di sé stessa e comincerà a gioire anche della sua vera sete. Perché, già da tempo, anche lei vuole essere dissetata da una vita piena e pronta ad accettare il proprio vissuto e ciò che sarà il suo futuro. Deve collegarlo oggi al suo presente.  Finora, da sola non v’è riuscita. Deve continuare a bruciarsi sotto il sole, per giungere dove l’attende un silenzioso pozzo, incapace di  mostrarle quel Dio che lei da sempre ha cercato, ma che non ha mai  trovato, né a Sicar in Samaria, né mai  troverà neanche tra gli ebrei a Gerusalemme? Quell’acqua, quella verità, quel Dio tornerà ancora a chiederle: “Mi dai da bere”? Passerà ancora a cercarla, quando con lei si saranno dissetati anche gli abitanti di Samaria?  Le chiederà ancora da bere, dopo aver gustato insieme la sua acqua senza fine?

don Carlo