Dopo la mondiale inattesa pandemia, abbattutasi sotto le nostre tende, lacrime e sangue sommergevano e arrestavano la storia del nostro grande mondo.
Nel frattempo si affacciavano sulla nostra terra stagioni invertite, con l’aggiunta di disastri ambientali, paurose siccità e ribollenti terremoti a completare l’opera. Non potevano naturalmente mancare disastri economici e ambientali provocati in parte anche dagli uomini. Così, mentre risalivano le paure della gente, arrivava il colpo di grazia per la nostra umanità con una guerra quasi mondiale e l’aggiunta di un così inatteso e inspiegabile terremoto con numerosissime vittime.
Come reagire e riprendersi in queste tristi situazioni?
Inavvertitamente a qualcuno gli andava di esclamare: “Governo ladro”. Tali espressioni ormai non hanno più senso… non significano più di tanto. Non ci si batte più per qualche valore morale, né per segrete ambizioni pacifiste. Ma anche se non è più possibile restare completamente indifferenti nell’epoca dei social, con qualcuno o per qualcosa, uno se la può anche prendere in queste circostanze. Oppure è meglio credere al primo che passa agitando incomprensibili o irresponsabili manifesti con copertura di pacifismo.?
Abbiamo ormai fatto il callo a tante parole inutili. Abbiamo però ancora bisogno non di parlare di pace, ma di “fare pace”.
Funzioneranno ancora la religione, le preghiere e le scelte delle coscienze cristiane?
Oppure è meglio andare a nascondersi?
don Carlo